Il Presidente Mastrovito accoglie l’invito della comunità islamica di agire insieme il comune impegno, nel costruire cultura di Pace e Solidarietà.
E’ stata una conclusione di Ramadan, diversa dal solito, quello che la Comunità islamica ha vissuto stamani nella Villa comunale di Battipaglia.
Pur con sentimenti di festa e lode, che caratterizzano da sempre la giornata dell’Aid El fitr – conclusione del lungo periodo di digiuno e ricerca spirituale, che coinvolge l’intera comunità islamica – nel pensiero delle tante centinaia di persone arrivate nel capoluogo della piana del Sele, affioravano pensieri di tristezza ed angoscia, per i tragici fatti terroristici delle ore passate.
Avvenimenti, che alla loro tragicità, attirano puntualmente evocazioni semplicistiche condite da luoghi comuni, che contribuiscono a decostruire i processi di integrazione e solidarietà, che le comunità locali a vario titolo e da più parti, cercano di portare avanti.
Una presenza foltissima, di uomini, donne e bambini – dichiara il Presidente Mastrovito – che con decoro, ordine ed atteggiamento di preghiera, hanno reso grazie per un tempo scandito dalla preghiera, occasione propizia per cogliere in profondità il rapporto con Dio ed il dono della sua misericordia da donare agli altri.
“Ho accolto, prosegue Gianluca Mastrovito – con grande piacere e onore l’invito rivoltomi dall’Associazione “Fratellanza Musulmana” presieduta da Mohamed Hedi Khadhraoui, a cui ho espresso la nostra piena disponibilità, a condividere ogni utile azione tesa a favorire nelle comunità locali, un clima di accoglienza e reciproco rispetto.
L’Islam non è terrorismo e chi sostiene il contrario, è nemico della pace e della solidarietà tra i popoli. Ognuno degli sguardi incrociati stamani, ha una storia da raccontare e con le storie di tutti si migliora come persone”.
“Ho voluto ringraziare personalmente Hedi, per la solidarietà mostrata in occasione dello spiacevole e deprecabile atto gratuito d’inciviltà, che ha coinvolto sui social il loro portavoce e di riflesso il buon nome della comunità islamica, ringraziarlo, al contempo, per aver saputo con intelligenza e saggezza accogliere e lenire le offese ricevute”.
Condannare gli atti terroristici è dovere e responsabilità di tutti; solo tutti uniti, potremo costruire comunità accoglienti, pacificate e solidali. Un impegno, che dovrà coinvolgere le nuove generazioni, che vivono oggi con più facilità, naturalezza e sapienza le diversità culturali.