Le ACLI di Salerno aderiscono all’appello di don Luigi Ciotti ed invitano la politica a dare un segnale chiaro: le ideologie non valgono una vita umana!
“Domani sabato 7 luglio indossiamo una maglietta rossa, organizziamo il dissenso, per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. ”Questo l’invito rivolto dal Presidente provinciale delle Acli di Salerno ai dirigenti, ai soci ed agli uomini e donne di buona volontà, perché Indossare una #magliettarossa, accogliendo così l’appello di don Luigi Ciotti di LIBERA, significherà schierarsi apertamente contro “l’emorragia dell’umanità”, che vede nell’immigrazione il nemico del nostro tempo.
Rosso è il colore che evoca un allarme, che ci invita a fermarci e riflettere ma è anche il colore dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Un colore non causale, per richiamare l’attenzione per rendere visibile al cuore ancor prima che agli occhi ciò che persone, uomini e donne, patiscono nei loro viaggi di speranza in mare. Una maglietta rossa che diventa così simbolo di dissenso, di richiamo delle coscienze e monito per ricordare.
Le Acli – dichiara Gianluca Mastrovito – hanno scelto di aderire e dar sostegno all’appello – condiviso da un ampio cartello di sigle della società civile, che nelle ultime ore si arricchisce della partecipazione di chi ha forte dentro di sé il senso dell’umano. Invitiamo i rappresentanti delle forze politiche a schierarsi a favore della civiltà; ideologie ed appartenenze non valgono una vita umana!
Di rosso si legge nell’appello, era vestito il piccolo Alan, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso, erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori. Muoiono, questi bambini, mentre l’Europa gioca allo scaricabarile, senza alcuna visione ed atto politico rispettoso delle vita delle persone, capace di andare oltre l’indicibile querelle tra chi colpevolizza i soccorsi e chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura.
L’Europa dei Popoli non è questa. L’Europa moderna è libertà, uguaglianza e fraternità.