In Italia il suffragio è davvero universale?
No, il 5,8% della popolazione non può votare. A sostenerlo è la Campagna ‘l’Italia sono anch’iò.
Il prossimo 5 Giugno si voterá in 1363 comuni italiani. Di questi 26 sono capoluoghi di provincia, di cui 7 anche capoluoghi di regione.
Considerando solo i comuni maggiori, una percentuale in taluni casi superiore al 10% di potenziali elettori verrá esclusa dal voto perchè non in possesso della cittadinanza italiana. Si tratta di cittadini di origine straniera non comunitari, residenti regolarmente in quei comuni spesso da anni, del tutto integrati nella vita della comunitá in cui vivono, studiano e lavorano e che tuttavia si vedono interdetta la possibilitá di partecipare alla scelta di chi dovrá amministrarli.
Una percentuale limitatissima, dovuta alle difficoltá di dimostrare il possesso dei requisiti richiesti dalla legislazione attuale. In totale, ad oggi, ben il 5,8% della popolazione residente non può votare. Per superare questa palese ingiustizia – prosegue la nota – piú di 100 mila cittadine e cittadini italiani hanno sottoscritto le proposte di legge di iniziativa popolare presentate dalla ‘Campagna l’Italia sono anch’iò, una sulla cittadinanza e l’altra per introdurre il diritto di voto alle consultazioni amministrative senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalitá. Il testo che la Campagna ha adottato è stato elaborato dall’Anci nel 2005 e mette in atto un principio contenuto nella convenzione di Strasburgo del 1992 sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale. Il nostro Paese non ha mai ratificato la lettera C della Convenzione, che riguarda proprio il diritto di voto.
La proposta di legge prevede invece che sia garantito il diritto all’elettorato attivo e passivo alle elezioni comunali, provinciali e regionali anche a chi non sia cittadino italiano dopo cinque anni di regolare soggiorno in Italia.
La Campagna l’Italia sono anch’io, alla vigilia dell’importante consultazione amministrativa, ribadisce la necessitá di approvare al piú presto una normativa che assicuri questo fondamentale diritto anche a chi oggi ne è escluso.
Ricordiamo che L’Italia sono anch’io è stata promossa, nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia, da 19 organizzazioni della società civile (Acli, Arci, Asgi, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca, Comitato 1° Marzo, Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani, Emmaus Italia, Fcei, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2, Sei Ugl, Tavola della Pace, Terra del Fuoco).