di Andrea Catapecchia
Popolo e democrazia sono il centro del prossimo incontro nazionale di studi delle Acli che si svolgerà a Roma venerdì 16 e sabato 17 settembre 2016, con il titolo: Passione popolare. La persona, le Acli, il popolo: la democrazia scritta e quella che scriveremo.
Vogliamo riflettere con l’aiuto di studiosi, testimoni ed esperti, come si può leggere nel programma, su come vive e cambia il popolo italiano, su quale rapporto si instaura nella democrazia tra la politica e le derive populiste, su come collaborare con la nostra chiesa italiana per rafforzarne la dimensione popolare. Ci proponiamo poi di approfondire alcune aree di azione per comunicare, per coinvolgere meglio le comunità locali, per avviare nuove forme di mobilitazione, per sostenere e promuovere lavoro partecipato e rilanciare iniziative di educazione popolare. Infine vogliamo rilanciare il rapporto tra istituzioni e popolo a partire dalla riscoperta della carta costituzionale, per individuare criteri di discernimento chiari e comprensibili per valutare le questioni di riforma su cui gli italiani saranno chiamati a esprimersi.
Le Acli sentono il bisogno di valorizzare la loro dimensione popolare; il loro essere tra le persone, accanto ai cittadini con i loro bisogni e i desideri, vicino alle famiglie con le loro ricchezze e le loro fatiche, insieme ai lavoratori e le lavoratrici con i loro diritti e le loro difficoltà. Le Acli abitano le gioie e i drammi delle città e dei paesi in cui si trovano per essere al servizio di quelle comunità uniche e particolari, come abitano le gioie e i drammi del nostro paese per essere vicino ai cittadini e alle istituzioni che li rappresentano. Qui si riconosce il loro essere popolari.
Abbiamo scritto nel Manifesto che illustra le ragioni del nostro Incontro di studi che «essere popolare significa stare in mezzo agli altri, frequentare gli stessi ambienti, sintonizzarsi con i linguaggi e le modalità espressive, utilizzare gli stessi mezzi di comunicazione. È il radicamento diffuso che rende prossimi e che insegna anche a interpretare e dare voce alle necessità. Essere popolari significa anche essere credibili, perché ci si mostra autentici e concreti, perché si sa raccontare una storia composta da idee, da realtà quotidiana e da tante biografie uniche e normali».
Il manifesto, approvato dalla Presidenza nazionale, viene presentato in forma aperta, in modo che possano essere accolte riflessioni e osservazioni di chi voglia partecipare fin d’ora al confronto e all’elaborazione comune, inviando dei contributi a studi@acli.it.
Per un ulteriore approfondimento del tema è posssibile consultare Passione popolare. É possibile oggi essere popolo, il numero di luglio e agosto di Benecomune.net.
Siamo appassionati del popolo, al servizio degli italiani. Le parole di Papa Francesco incoraggiano questa convinzione, quando afferma al numero 269 nell’Evangelii Gaudium che «vogliamo inserirci a fondo nella società, condividiamo la vita con tutti, ascoltiamo le loro preoccupazioni, collaboriamo materialmente e spiritualmente nelle loro necessità, ci rallegriamo con coloro che sono nella gioia, piangiamo con quelli che piangono e ci impegniamo nella costruzione di un mondo nuovo, gomito a gomito con gli altri. Ma non come un obbligo, non come un peso che ci esaurisce, ma come una scelta personale che ci riempie di gioia e ci conferisce identità».
Siamo convinti che ci sia una netta differenza tra essere popolari ed essere populisti. La distinzione è nella capacità di essere autentici e credibili, in ascolto dei problemi reali senza cedere alle paure, alle lamentazioni e alla rabbia che vengono dalla pancia di ognuno di noi. Essere popolari significa dare importanza a tutte quelle sensazioni, raccoglierle insieme e portarle a maturazione perché possano diventare luogo di impegno civico, che unisce e crea legame di solidarietà, che promuove responsabilità e cooperazione tra semplici persone, istituzioni e soggetti della società civile.
Democrazia, chiesa e società sono oggi tre ambiti per l’azione sociale; l’Incontro di studi 2016 è l’occasione per raccogliere nuove idee e stimoli, per confrontarci insieme, per piantare semi di creatività sociale.
L’appuntamento è dunque per settembre a Roma.
Le indicazioni utili per partecipare all’evento.